Videosorveglianza,

fototrappole, bodycam e AI: rapporto

con il GDPR

Gli strumenti di cui in questi ultimi anni si sono dotate molte pubbliche amministrazioni possono avere un grande impatto in termini di rispetto dei vincoli previsti dalle direttive europee sul trattamento dei dati. Le fototrappole, gli impianti di videosorveglianza, le bodycam in dotazione soprattutto al personale in divisa e l'impiego dell'Intelligenza Artificiale richiedono oggi una attenzione particolare per i dispositivi da mettere in campo onde evitare problematiche successive di violazioni e di denunce al Garante.

La conformità al GDPR non si limita a soddisfare un obbligo legale, ma si configura come una pietra miliare strategica per le organizzazioni che cercano di proteggere i loro asset digitali e fisici, rafforzare la fiducia degli utenti e proteggere la propria immagine di integrità nei confronti della comunità locale. Per gli enti pubblici, questo tema è ancora più cruciale, vista la delicatezza dei dati trattati ed in possesso delle amministrazioni.


IL PROGRAMMA


  • La videoregistrazione come prova documentale di un illecito
  • Il rilievo dell’immagine, in quanto dato personale, nella disciplina Privacy
  • Il trattamento dei dati personali nella raccolta, registrazione e conservazione delle immagini
  • Come redigere la DPIA anche per fototrappole e bodycam
  • I limiti temporali di conservazione dei filmati di videosorveglianza
  • Il trattamento dei dati personali effettuato, per finalità di polizia, da organi, uffici e comandi di polizia
  • Casistica di ordinanze di ingiunzioni adottate dal Garante della Privacy in materia di videosorveglianza
  • iI Regolamento comunale per la disciplina della videosorveglianza attraverso telecamere fisse o mobili (cd. Fototrappole) 


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